Nel 1724 il re di Sardegna raccomanda il pittore a Wleughels, direttore dell’Accademia di Francia a Roma, e nel 1730 lo richiama insistentemente a Torino. Ivi il Beaumont esegue tele che riflettono il gusto del marattismo imperante nelle chiese romane e napoletane, con richiami a Brandi, Conca e Trevisani. Del 1731 è la commissione per la camera da lavoro e per il gabinetto della toeletta in Pala
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