L’evidente imprecisione, riscontrata nel Calendario Giuliano, determinava una differenza di circa 11’, quindi, ogni 134 anni l’equinozio di primavera si trovava anticipato di un giorno. E all’epoca di Gregorio XIII cadeva addirittura l’11 marzo. Ecco perché “500 anni fa un altro credente, medico calabrese, matematico ed astronomo, Aloysius Lilius (Luigi Lilio), studiò il modo migliore per essere
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