Con la poesia “La violetta e la farfalla” Trilussa ci racconta una ironica favola con la quale mette a nudo la falsa modestia di certe persone dietro la quale si celano superbia, presunzione e smisurato orgoglio… Trilussa, pseudonimo di Carlo Alberto Salustri, è noto soprattutto per le molte poesie in dialetto romanensco. Nei suoi volumi commentò con arguzia e bonaria ironia vicende e costumi d
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smisurato orgoglio superbia
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Ho ricevuto, via email, una poesia di Trilussa: “La Felicità“. Toccato dal significato profondo, anche se apparentemente leggero, del testo ho voluto rendervi partecipi della tenerezza provata ed ho inserito due immagini che “colorano” il momento di felicità fugace che tutti, volenti o nolenti, abbiamo vissuto. Purtroppo ci dimentichiamo dell’attimo e viviamo il presente in attesa che giunga la
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poesia rosa tenerezza
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Nella poesia “Er Presepio” ci fa riflettere sul periodo natalizio durante il quale tutti parliamo di festività dimenticando, chiusa in un cassetto, la fede che è la base di questi gioiosi giorni. Due righe sul presepe (o presepio) che è una rappresentazione della nascita di Gesù, derivata da tradizioni medievali. Il termine deriva dal latino praesaepe, cioè greppia, mangiatoia, composto da prae =
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er presepio ironia presepe
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La scelta del dialetto romanesco è dovuta alle possibilità relative di affermazioni esplicite e di allusioni altrettanto esplicite, senza giri di parole. Una parlata franca e diretta tratta dal basso. La provenienza volgare non inganni: il cosiddetto popolino era abituato da secoli all’arguzia, alla presa in giro e conosceva ogni sfumatura dello sfottò, della rivalsa. Così come conosceva l’amarez
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carlo alberto salustri
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O Regina degli Angeli, o Maria, ch’adorni il ciel con i tuoi lieti sembianti, e stella in mar dirizzi i naviganti a port’ e segno di diritta via, per la gloria ove sei, Vergine pia, ti prego guardi a mia miseri pianti, increscati di me, tommi davanti l’insidia di colui che mi travia. Io spero in Te
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l'ave maria poesia preghiera
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Sento che poeticamente darò alla mia vita un nuovo corso: insomma tutti i sonetti del Belli l’ho divorati, i canti popolari e gli stornelli di Zanazzo l’ho studiati, poi alla scola di Pascarella ce son “ito” e a quella de Trilussa son cresciuto, ma oramai che come alunno un po’ mi son erudito, caro
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sonetto storia belli
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Trilussa, continua lo stile delle “pasquinate“, gli scritti satirici anonimi della Roma del XVI secolo che simboleggiavano lo spirito di rivolta del popolo contro la corruzione e potere. Carlo Albert
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pappagallo ermetico romanesco
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