Gregorio Nazianzeno si sforza di rispondere a questa difficoltà, affermando che ognuna delle tre persone divine non è meno unita alle altre due di quanto sia unita a se se stessa. Rifiuta, per lo stesso motivo, le similitudini tradizionali di “fonte, rivo, fiume” o “sole, raggio, luce”. Alla fine ammette, però, candidamente di preferire questo rischio a quello opposto del modalismo: “È meglio, di
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