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Sabato 03 Agosto 2019, Nel 1991 le mafie italiane provano ad entrare direttamente in #politica: mentre a Polsi getta le basi per il cambio di referenti politici, infatti, gli uomini del “Consorzio” sviluppano un progetto politico mastodontico: spaccare l’Italia in 3 macroaree, affidare il Sud ai boss e annettere la Sicilia agli Stati Uniti. È quel “separatismo” che in quegli anni la politica inizia a chiamare “federalismo” attraverso teorici come Gianfranco Miglio, mente di quella Lega Nord che, a Roma, sembra legarsi a doppio filo proprio con il progetto delle “Leghe meridionali”. Ma il progetto del “colpo di grazia” alla Prima Repubblica per le mafie va male, mentre l’arresto di Riina (1993) cambia profondamente piani e struttura del sistema di potere che ruota intorno al “Consorzio”. Un cambio politico che porta al necessario arresto di Riina e all’accordo di protezione per Matteo Messina Denaro, in possesso dell’”archivio Riina” e, dunque, di un potere di ricatto nei confronti delle istituzioni della Repubblica?