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Venerdì 22 Febbraio 2019, La memoria rappresenta sul piano storico, ma soprattutto su quello individuale, il filo della continuità, quella linea che ci consente di definire noi stessi sotto il profilo identitario, ma anche, e forse soprattutto, il fondamento, la base sicura sulla quale è possibile costruire una crescita. Si tratta di una funzione delicata e labile: tra le prime a risultare compromesse in qualsiasi situazione in qualche misura lesiva della integrità delle nostre strutture cognitive. La compromissione della memoria compare, nel decadimento mentale, ma anche nei disturbi depressivi e nelle situazioni di stress e sovraccarico: tutte le nostre performance, le nostre capacità progettuali ed organizzative ne possono risultare compromesse. Senza memoria, lo sbocco più ovvio infatti, è la confusione. L'invecchiamento della popolazione ed i problemi correlati al decadimento mentale senile, nonché il diffondersi dei disturbi di tipo depressivo, hanno reso prioritario lo studio della memoria e la ricerca di strategie mirate preservarne la funzione, ritardandone nei limiti del possibile il decadimento.