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Mercoledì 06 Dicembre 2017, Attualmente un ryokan mantiene ancora gli elementi tradizionali, cioè: pavimenti formati da stuoie di paglia chiamati tatami, pareti di carta di riso, bagno all’esterno della camera (che può essere di vario tipo), il giardino in cui si può trovare un padiglione dedicato alla cerimonia del tè, porte scorrevoli che danno su una loggia, rifiniture interne in legno di stile tradizionale, stanza spoglia, priva di mobili e letti ma dotata di tokonoma, nicchia di abbellimento in cui vengono esposte sculture, calligrafie o composizioni ikebana.
I letti tradizionali (futon), vengono sistemati dopo la cena, disponendo materassini, coperte e cuscini sui tatami.
Solitamente la colazione del mattino (asa gohan) e la cena vengono serviti nella camera che si occupa oppure in un’altra camera libera in modo da poter guardare il giardino da un’angolazione diversa.
Nei Royan si possono trovare sia onsen (bagno termale) che ofuro, il caldissimo bagno che si fa in vasche di legno di hinoki, cipresso giapponese.
L’aspetto estetico dell’insieme è curatissimo, così come il legame di armonia con l’ambiente naturale; infatti in qualsiasi posto si posi lo sguardo c’è uno scorcio apprezzabile, con particolare riguardo al giardino che fa spesso da sfondo scenografico ed è visibile dalle camere, dalla vasca dell’ofuro e in generale durante ogni spostamento.
Porzioni limitatissime di spazio, piccoli ritagli, ospitano giardini di modestissima dimensione ma perfetti nell’equilibrio formale.
Quando il ryokan sorge in una grande città, l’elemento naturale è incarnato da un piacevole giardini interno.